Leggere i segnali
Giorgetti e Zaia escono dall’ombra e definiscono il fronte istituzionale della Lega, governista si dice oggi: amministrativo, pragmatico, europeista, “whatever it takes”, niente cialtronerie, papeeterie, pieni poteri al mojito, basta la puttanata di “lotta e di governo”.
Uomini solidi, prudenti, Giorgetti e Zaia, hanno fatto i conti di quanto vale ognuna delle “due leghe”, e hanno deciso che la Lega governista vale il doppio della Lega cialtrona.
Dall’altra parte, la Bestia con la coda fra le gambe, piagnucolante come si addice ai bulli quando invece di darle le prendono, segna la data di inizio di un’altra fase.
L’arroganza aggressiva, ignorante, truculenta non raccoglie più i voti della feccia politica italiota: al contrario li perde. La bestia sdentata, forse continuerà ad abbaiare, pateticamente, ma, di sicuro, non sarà più in grado di mordere.
L’Imperatore è in mutande: due strani rumeni con la boccetta-regalo, per incredibile coincidenza sequestrata dai Carabinieri, gli hanno tolto la giacca da questurino e l’arroganza che veniva premiata dal gregge è diventata suicida. Rivela il vuoto e anche peggio del vuoto.
È solo l’inizio e i milioni di illusi ammiratori non molleranno facilmente, ma senza la guida “bestiale”, perderanno i pezzi.
lorenzo matteoli
Speriamo che non finiscano tutti con la Meloni
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Quelli di Giorgetti e Zaia non vanno sicuramente dalla Meloni, io spero che questo sia l’inizio della fine per il livello più basso mai raggiunto dalla politica italiana