Come sempre succede nel manuale degli arroganti cialtroni, quando sono colti con le mutande in mano e la faccia piena di merda si trasformano in martiri, vittime dell’arroganza altrui. Così l’ex capitano affoga-migranti, spappolatore di “drugà de merda”, quello che difendeva i poliziotti che hanno pestato a morte Cucchi, quando a pasticciare con ragazzotti “escort”, coca e GHB è stato colto il suo bamboccione velenoso prediletto, si scopre vittima della schifezza mediatica e della giustizia a orologeria. Lui che pagava milioni di Euro (forse parte dei famosi 49 spariti dalla sua segreteria) per le maialate mediatiche della “bestia”, adesso si scopre piagnucolante moralista dell’antimorale.
Qualcuno dovrebbe spiegare al travestito poliziotto che i soldi di Putin non ci sono perché qualcuno (dei suoi) ha fatto saltare la goffa trattativa dei boy-scout padani a Mosca: la vergogna non sono i milioni mancati, ma la grottesca trattativa dei leghisti dilettanti di Varese al Metropol di Mosca, che per trenta denari credevano di vendere la politica estera italiana alla Russia. Uno di loro aveva il registratore in tasca.
Per chiudere l’emblematico pasticcio di Borgo Virgilio (Mantua me genuit …) è inutile schizzare merda per evadere il vero problema che è il vuoto culturale pauroso della Lega di lotta e di governo: sovranista ed europea, governista e no-vax, Borghi e Draghi… la sconcia furbizia per abbindolare grulli e sputare nel piatto del governo.
Purtroppo il problema non è solo l’ex capitano dalle molte casacche, ma i milioni di illusi che non sono in grado di vedere la volgare sconcezza del suo comportamento.
Qualcuno è responsabile del vuoto culturale, forse abbiamo tutti dormito al volante negli ultimi 50 anni.
Corollario: molti aspettano la salvezza dal PD. Dicono: basta con i partitini personali a sinistra, basta con lo scissionismo patologico che ha massacrato la linea socialdemocratica in Italia. Inviterei questa larga parte di opinione pubblica a riflettere: se il PD non è capace di svolgere il cambiamento al suo interno, forse è opportuno impostare una critica dall’esterno. Recuperare la prassi della buona amministrazione, del progresso civile, del rigore istituzionale fuori dalla degradata partitocrazia correntizia. Perché no?
lorenzo matteoli
togli refusi dal titolo: “dela”—> della “gioverno”—> governo
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Fatto