Si chiede Miguel Gotor su La Repubblica di oggi come mai Giorgia Meloni non ha fatto la cosa più ovvia che avrebbe dovuto fare dopo l’attacco squadrista alla CGIL: andare alla CGIL e dichiarare la sua solidarietà a Landini. Avrebbe perso una manciata di voti di vecchi o nuovi fascisti, ma avrebbe guadagnato una bella fetta di voti della borghesia moderata-conservatrice che non la vota proprio per la sua adiacenza con quella pericolosa, grezza, violenta area ideologica.
Miguel Gotor propone e analizza diverse ipotesi: fedeltà identitaria, ricatto della famiglia di origine dalla quale non riesce a staccarsi, effettiva convinzione sovranista antieuropea…
Da escludere il calcolo elettorale: da quel punto di vista la scelta è stata sicuramente perdente .
Quindi Giorgia, in sostanza, “ci crede” nell’ipotesi antieuropea ungherese di Orban, nell’ideologia post-franchista di Vox, e in fondo, nel provinciale pasticciato, contorto e malconfessato noEuro di Borghi/Salvini.
Bisogna riconoscere l’onestà di Giorgia Meloni che, per fede e coerenza, ha fatto una scelta politicamente suicida: se fino all’altro ieri poteva avere qualche speranza per la sua candidatura al governo dell’Italia, dopo la clamorosa, violenta cantonata dei suoi “camerati”, da lei viscosamente avallata, le sue speranze di poter essere al governo sono oggi meno di zero.
lorenzo matteoli
Speriamo!
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Io spero che Salvini Meloni vengano lentamente consumati dagli errori che commettono per arroganza, presunzione e banale insufficienza critica lui e ambiguità e ipocrisia lei.