
Il breve elzeviro di Massimo Cacciari su La Stampa di oggi è preoccupante. Il professore, sempre chiarissimo e lucido nella espressione delle sue idee, in questo breve articolo è oscuro e complicato. Anche la sintassi è ostica.
Lamenta la scomparsa del “ragionevole dubbio” che ritiene cassato dalla prevalenza di un sapere scientifico incapace di darsi come “dubitandum” e di governi che decidono acriticamente appiattiti, sulla base di pseudo-certezze (non verità).
Il problema in realtà è più semplice e chiaro.
La scienza continua a darsi come soggetta al dubbio… per definizione di scienza.
I governi decidono sulla base di dati e non possono permettersi “incertezze”.
La responsabilità di chi governa è di “decidere”: assumere linee esecutive sulla base dei dati disponibili.
Chi governa sicuramente ha dubbi e conosce l’incerto, ma l’atto di governare è altra cosa.
Devo dire che ho osservato con sgomento ai suoi Stati Generali al Lingotto, il professor Massimo Cacciari insieme a personaggi che sono inqualificabili per le categorie del banale senso comune (Meluzzi, Funaro la poliziotta no-vax).
Si ha l’impressione che dopo lo sbandamento sui vaccini e sul Covid il professore hat seine Grundrisse verloren.
lorenzo matteoli