
La domanda è sempre la stessa: quanto tempo ci vorrà perché i milioni di italiani che lo votano si rendano conto della dimensione grottesca del patetico bagonghi?
Dopo avere, per vigliaccheria, illuso il Berlusca (chiara circonvenzione di incapace) per settimane si è agitato in tondo, riunendosi, telefonando, cenando, incontrando, rilasciando dichiarazioni, comunicati, organizzando conferenze stampa, vertici, abboccamenti top secret e quant’altro. Un papero impazzito convinto di essere Winston Churchill. Sto lavorando, sto chiudendo, abbiamo i nomi, siamo in chiusura, ecco il nome… Non era vero, nomi, rose, terne, candidati.
Tutti regolarmente bruciati prima ancora di arrivare sulle schede. Quelli che non venivano bruciati subito non prendevano nemmeno i voti della sua parte politica. Lasciamo perdere la “coalizione”.
Avevano tutti una tara esiziale: erano proposti da lui.
L’autoproclamatosi kingmaker non si è ancora reso conto della sua micidiale caratteristica: non solo non è stato in grado di proporre rose, terne, nomi, ma i nomi proposti erano bruciati proprio perché proposti da lui. Dovrebbe riflettere. Credo che ci stiano pensando le sue vittime, alcune non del tutto innocenti.
Una particolarmente patetica che ci aveva creduto, confusa dalla sua presunzione.
La personalità più qualificata, per esperienza, sapere, autorevolezza politica, storia personale, e istituzionale, genialità e garbo, come viene proposta da lui viene automaticamente trattata come un cialtrone.
Come Mida trasformava tutto in oro, tutto veniva trasformato in merda.
Ci sarà stata una ragione…
Certo: è lui la ragione.
Forse questa straordinaria collezione di fallimenti e di macroscopiche dimostrazioni di gagliofferia egolatra potrebbe avere una conclusione positiva.
lorenzo matteoli