
Sette anni fa aveva detto che Sergio Mattarella, cattocomunista, non era il suo presidente. Come coordinatore kingmaker (si fa per dire) della coalizione che doveva portare al Quirinale il primo presidente di destra ha proposto Berlusconi, Casellati, Belloni, Casini, Nordio, Cassese, Belloni, Casellati, forse Casini, Belloni, Di Maio non vuole chissenefrega, certo Casellati…et al. Tutti bruciati. Pochi arrivati sulla scheda. Casellati non ha nemmeno preso i voti della coalizione di destra.
Ha detto che rifarebbe tutto. Chissà se sé ne ricorda…una sberla dopo l’altra…
Nessuna sorpresa: non ha mai capito nulla e anche questa volta non ha capito nulla di tutte le pagliacciate che ha combinato credendo di essere Alcide DeGasperi mentre era il Cerruti del Bar Sport …tocca a noi, abbiamo i nomi, controlliamo il gioco, diamo le carte, ho parlato con tutti, la coalizione è compatta, sarà compatta, sarà una donna, ti faccio presidente, Casellati, no Belloni, no Casellati, no Belloni, forse Casini, no Casellati, Draghi mai, no al bis di Mattarella, facciamo saltare il governo…telefono a Berlusconi, la Ronzulli non vuole, Giorgetti non conta, Di Maio nemmeno, Sento Carfagna, cosa dice Conte…aspetta un momento… sì. No. No volevo dire sì…non ho capito cosa vuole Conte …
Giorgetti è incazzato nero, Di Maio disgustato, Giorgia Meloni feroce, Letta deluso…
Quello che veramente non si capisce è come faccia la base elettorale della Lega a sopportarlo. Lui dice che rifarebbe tutto.
Fa paura pensare che siano come lui.
lorenzo matteoli