
Il secondo incarico a Sergio Mattarella e la permanenza di Mario Draghi come Primo Ministro non sono state affatto sconfitte della politica: sono state una chiara vittoria della Politica sui cialtroni.
Due in particolare: Matteo Salvini e Giuseppe Conte hanno dimostrato leggerezza, incompetenza, presunzione, arroganza e, alla fine, una monumentale goffa stupidità. Due incredibili bracaloni. Pensavano di essere i più furbi e hanno dimostrato di essere due galline. Se Conte avesse un minimo di dignità si dovrebbe dimettere dalla fasulla presidenza del M5S, siccome non ce la ha, resterà e continuerà a dimostrare la sua modestia, facendo altri danni, peraltro apprezzabilissimi perché tutti utili alla rapida decomposizione di quel gruppo di scombinati. Analoga considerazione si potrebbe fare per Salvini e la sua conflittuale differenza con Giorgetti e l’ala dei “governatori” della Lega. La furbizia a lungo andare si paga cara.
Esce invece bene dalla vicenda Luigi Di Maio e sarà molto interessante vedere come si risolverà l’evidente scontro fra lui e Conte. La mia previsione è una netta vittoria del giovane Di Maio che, dopo un devastante pluriennale, apprendistato sembra avere imparato molte cose.
La soluzione della ovvia conflittuale differenza fra Dimaio e Conte consentirà anche un chiarimento della attuale confusa situazione culturale, politica, ideologica e programmatica di quell’area: un chiarimento dovuto da tempo, che avrà significative ripercussioni su tutto il quadro politico parlamentare. Lo stesso per quanto concerne Salvini.
Un altro positivo risultato della rielezione di Sergio Mattarella.
lorenzo matteoli