L’unica speranza che abbiamo perché sia evitata una conclusione ancora più mostruosa all’orrore della guerra di Putin è che i suoi generali o, almeno uno dei suoi generali, sia ancora in grado di ragionare.
Putin è mentale: di fronte alla sicura sconfitta, se non a Kiev, sul campo di battaglia del denaro, non sarà capace di “tornare indietro”, nel buio cupo del suo cervello malato non sarà capace di vedere una soluzione al suo disastro politico e alla vergogna personale, se non l’ultima ratio: muoia Sansone…
La minaccia nucleare è tanto seria quanto è vera la patologia del suo cervello malato: quindi attuale, reale, effettiva.
Tutto il resto ha poco significato.
Ma rispetto alla drammatica ineludibile realtà di questa opzione non c’è nulla da fare.
Nessuno, nel marasma delle democrazie occidentali, potrebbe mai decidere di fare l’unica cosa che si dovrebbe fare: colpire prima.
In una ipotesi nucleare non esiste altra opzione e questa non è sui tavoli di Bruxelles, Parigi, Londra, Washington.
Per essere chiari: l’opzione della “risposta” all’attacco nucleare non esiste, e la stessa minaccia è un gesto “terminale”.
A valle di questa, che a me sembra una analisi dirimente, la solidarietà Europea, l’unità di intenti, la riscoperta di un terreno di forti interessi comuni, la stessa unità del nostro governo, sono tutte indicazioni positive per l’Europa che dovesse sopravvivere.
Tutte confortano l’affermazione che “nulla sarà mai più come prima”.
La situazione tragica si pone come “metro” di misura della statura morale dei personaggi nella farsa politica italiana in corso.
lorenzo matteoli
Ora si piange sul latte versato (folle invasione dell’Ukraina da parte di Putin). Perchè l’Europa ha lasciato che la situazione degenerasse fino a questo punto? In Italia abbiamo fatto una integrazione che funziona con i gruppi di lingua tedesca. Non poteva l’Europa spingere in questo senso e non tapparsi gli occhi davanti agli orrori che venivano compiuti nei confronti delle popolazioni russe?
Solo la propaganda di Putin parla di orrori nei confronti delle popolazioni russe, nel Donbas e nel Lugansk c’erano e ci sono milizie russe armate il che vuol dire che c’erano per lo meno due parti nel tango. Riesce difficile credere alle minoranze russe inermi e indifese. Ma la verità è la prima vittima della guerra. .