
Era facile prevedere che Salvini non avrebbe rinunciato al suo viaggio in Russia: la speranza di fare un colpo elettorale nella sua attuale situazione di “disgrazia” è una condizione di vita o di morte. Quindi andrà. Qualunque sarà il risultato del suo incontro con Putin, al ritorno, lo venderà come una grande vittoria.
Non sarà vero.
Ecco la mia previsione.
Putin ha già perso la guerra in Ukraina. Indipendentemente da quello che succede sul terreno. Doveva vincere in tre giorni, una passeggiata nel parco. Sono oramai 100 giorni di massacri, stragi, operazioni orribili di tortura criminalità, esecuzioni sommarie a capriccio dei caporali della Armata Rossa. Atrocità che non conosceremo mai. L’esercito Russo e indirettamente la Russia, è marcata nella storia per gli orrori commessi: una vergogna storica incancellabile.
Lo sa il mondo intero. Ma non lui Vladimir Vladimirovic Putin, che non crede alla pavimentale realtà, che i suoi generali non hanno comunque il coraggio di dirgli. Putin crede di aver vinto o di stare per vincere.
Se è invece così intelligente da capire che ha perso, assumiamo l’ipotesi, l’ultima cosa che vuole è ammetterlo. Non solo non lo ammetterà mai, ma non sarà disponibile ad ascoltare chi glielo dice, o vorrebbe dire.
Cosa può offrire Salvini a Putin in cambio di un qualunque gesto che possa implicare la sua ammissione di sconfitta? Un armistizio? Un cessate il fuoco? Una ritirata? La Crimea? Il Donbas?
Niente.
A questo si deve aggiungere la condizione antropologica/culturale: quale opinione può avere Putin di Salvini? Un politicante pasticcione italiano che gli ha chiesto pidocchiosamente soldi attraverso una mezza calza come Savoini.
Неуклюжий итальянский политик, просивший у него, как вошь, денег через полуносок, как Savoini
Uno che gli propone una meschina manovra mediatica per salvare il culo da un quasi certo disastro elettorale (meno il 10-15% dei suoi voti).
Dunque, per recuperare qualche decina di migliaia di voti di babbei creduloni italiani per salvare le sorti politiche fallimentari del Papeetaro pasticcione lo Czar di tutte le future Russie Imperiali, Ruskji Mir, dovrebbe perdere la faccia concedendo qualcosa al guitto Ukraino Zelensky, magari anche ebreo, un дерьма yid??
La vedo grigia.
Ma la politica è l’arte del possibile.
Tutti faranno finta di qualcosa.
Salvini tornerà vantando risultati epocali del suo colloquio con Putin, umiliando le inutili/ridicole telefonate di Draghi e di Macron.
I babbei disponibili a credere tutto gli crederanno.
Lo Storia lo smentirà con il consueto ritardo.
lorenzo matteoli