
Fa paura l’apparente buon senso di chi vorrebbe mandare Salvini da Putin a nome del Governo Italiano.
Si dice se Salvini vuole andare da Putin perché non lasciarlo andare?
Se non ha mandato perché non darglielo?
Se non ci si fida di lui perché non dargli precise condizioni e limiti?
In condizioni estreme il categorico kantiano è trattare a tutti i costi, con qualunque strumento disponibile.
Questa in sintesi la posizione dell’ottimismo onesto. Secondo me pericolosamente ingenuo. Ci sono aspetti, implicazioni e conseguenze che rendono impraticabile questa linea di onesto ottimismo.
Di seguito provo ad elencarne alcune.
- Salvini è un negoziatore di parte, settario, pregiudiziato. Amico di Putin condizionato da Putin, rappresenterebbe interessi che non avrebbero nulla a che vedere con i limiti, le condizioni, e il mandato che potrebbe ricevere dal Governo Italiano. La Lega di Salvini collabora politicamente con il partito Russia Unita di Putin.
- Salvini ammesso, e non concesso, che possa rappresentare il Governo Italiano non potrebbe rappresentare il Governo Ukraino,il quale non è disponibile ad accettare negoziati o mediazioni alla cui preparazione non ha partecipato (dichiarazione dura giusta e recentissima di Zelenskji).
- Salvini ha un interesse politico personale come Segretario della Lega: ha bisogno di rifarsi una immagine credibile con il suo partito nel quale ci sono forti correnti che non lo sopportano più. Il ruolo che gli verrebbe dato gli consentirebbe di acquisire questa credibilità e per acquisirla sarebbe sicuramente disposto a interpretare in modo pericoloso condizioni, limiti e vincoli.
- Il portatore di messaggi non è mai neutro rispetto ai messaggi che porta: un soggetto bugiardo, prevaricatore e falsificatore, come ha in molte occasioni provato di essere Salvini, deformerebbe automaticamente il messaggio del Governo Italiano in modo squalificante e sicuramente vergognoso. Il Governo Italiano verrebbe associato a dichiarazioni e gesti politici pubblici di Salvini chenon sono accettabili per un governo civile (la surreale rivelatrice richiesta dei “pieni poteri” di papeetiana memoria, ad esempio).
Questi 4 punti sono sufficienti per bocciare qualunque ipotesi di delega, mandato o incarico del Governo Italiano a un soggetto come Salvini.
Un governo di linea Europea, Atlantica, progressista, non può essere rappresentato da un politico che ha espresso atteggiamenti antieuropei, antiatlantici, di collusione con gruppi dichiaratamente fascisti e in Calabria di chiara adiacenza mafiosa. Ci sono limiti alla “comprensione” che sono moralmente, prima ancora che politicamente, invalicabili.
Qualunque connivenza del Governo con un soggetto come Salvini distruggerebbe la credibilità morale e politica del Governo Italiano e del Paese, un crollo vergognoso della autorevolezza collocherebbe il Paese dalla parte sbagliata della storia orrendamente vicino alle posizioni criminali di Putin e dei suoi generali.
Una vergogna senza ritorno
La priorità non è la pace ai costi che impone Putin, la priorità è la libertà e l’Ukraina oggi sta combattendo per noi. Abbandonarla è una vigliaccata. Uguale a quella che fece Mussolini quando si alleò con Hitler.
lorenzo matteoli