Dal falso (cfr pettegolezzo sulla stampa di oggi) esce in modo limpido la miseria caratteriale di Conte. È ovvio che il c.d. “presidente” del M5Stelle non ha più la fiducia del residuale movimento e vale sul mercato dei sondaggi meno dell’1%. Lo sa benissimo, come lo sanno benissimo tutti. Inventa, organizza o utilizza (whatever) il falso pettegolezzo per scaricare su Draghi una responsabilità che invece è solo sua e dovuta alla sua oramai documentata e provata (pericolosa) insulsaggine. Accecato dalla vergogna della sconfitta, dall’invidia e dal rancore.
Letta colga l’occasione, denunci l’inaffidabilità di Conte e del suo 1% e cominci a pensare a qualcosa di ulteriore e di più credibile del “campolargo” che sta diventando una barzelletta.
Per esempio: una proposta programmatica chiara e coraggiosa degna della più volte affermata vocazione “governativa” del PD.
I “piccoli intelligentissimi dalemini” la smettano di farfugliare pseudoideologie dai loro seggiolini settari e qualcuno di competente si metta al lavoro.
Una proposta “seria” e coraggiosa, in questo vuoto di arroganti papeetari ex Lega e di bamboccioni ex 5S, unirebbe il “campolargo vero”, quello già in essere nell’elettorato, e manderebbe a casa tutta la maleodorante palude.
Il “campolargo vero” si forma da solo intorno a proposte e programmi seri, non si appiccica, con lo sputo di compromessi e promesse, mettendo insieme la rancida brodaglia di arroganti residuati fallimentari (eufemismo per …).
lorenzo matteoli