
Giorgia Meloni è il volto apparentemente ragionevole di una velenosa scatola di vermi ed è il vero pericolo per la democrazia e per la solida posizione storica Europea e Atlantica dell’Italia.
Le vere chiavi di lettura del personaggio sono il suo discorso al comizio di Vox in Spagna dove, non solo per incassare l’approvazione del pubblico decisamente franchista, si è lanciata in un urlo di estrema destra fascista, molto preoccupante. La seconda chiave di lettura è la sua ammirazione, amicizia, sudditanza a Orban fanatico sovranista antieuropeo: che racconta la sua vera posizione sull’Europa. Vista con forte preoccupazione a Bruxelles e Francoforte. Terza chiave di lettura la dichiarazione sui migranti: unica soluzione dice Giorgia Meloni: il blocco navale. A poco servono le successive elaborazioni. Blocco navale vuol dire che, alla fine, si spara sui barconi.
Se aggiungiamo a questi elementi del profilo la sua adiacenza con il Partito Repubblicano USA (cioè Trump) si completa una narrazione molto diversa dai toni moderati e ragionevoli dei suoi discorsi attuali in Italia: Giorgia Meloni sta disperatamente cercando di nascondere la enorme coda di paglia “olio e randello” della sua storia e della sua cultura politica radicata e vera. Gli amici mai dimenticati della sua infanzia politica. Per far crescere il suo partito negli ultimi anni ha speso una pericolosa moneta politica di connivenza con i residuati, non tanto marginali, del postfascismo italiano. Ha avuto successo.
Ma prima che poi le verrà chiesto il “conto”.
Questo è il vero serio pericolo del volto “Dio patria e famiglia” di Giorgia Meloni e del suo 26%: dietro di lei ci sono le squadre del 4% . Quelle che, nelle difficoltà, che sicuramente non mancheranno (miseria, disoccupazione, fame), prenderanno il controllo e assicureranno “l’ordine”, e che Giorgia non potrà controllare.
È facile ora bacchettare Salvini e le sue grezze velleità ministeriali e mettere le pantofole al ricco ambizioso vecchietto, ma non sarà facile controllare le frange postfasciste quando, alla testa delle piazze incazzate, chiederanno il conto.
L’Italia ha già visto questa storia ed è stata una tragedia.
Lorenzo Matteoli