ANALISI E IPOTESI PLAUSIBILI

Carlo Calenda e Matteo Renzi

Primo Svolgimento

Bisogna votare PD perché la vittoria numerica netta del PD è l’unico modo di bloccare l’orrore Salvini-Meloni-Berlusca. 
Per favore: poche storie, pochi sofismi, poche distinzioni sottili e mal di pancia.

La coalizione di sinistra è oggi al 36-37%, la triplice barbara è al 44%.

Supponiamo che l’appello disperato, Annibale alle Porte, dia il risultato e che la coalizione di sinistra arrivi a battere numericamente i barbari 47%  contro 45%,  numeri del genere, o migliori.

La domanda è quale governo? Con Fratojanni e Bonelli? Che sono su posizioni assolutamente antinomiche su molti temi, ma dirimente quello dell’energia? Senza possibilità di compromesso. Senza degassificatori andiamo in merda nel 2023 e anche prima.

Con i 5 Stelle di Conte? Conte è pericoloso a se e agli altri, amico di Putin e pronto a qualunque miserabile compromesso e tradimento.

Con Calenda? E come la mettiamo fra Calenda e Fratojanni su misure urgenti come i tre degassificatori indispensabili per l’autonomia dalla Russia nel 2024?

La transizione al dopo petrolio e dopo carbone è roba seria e non può essere gestita ideologicamente dal verdismo brutale. Come la guerra è roba seria che non può essere gestita dai generali. Ci sono sequenze, priorità, fasi intermedie che la posizione verde pura non concepisce e sul lungo periodo c’è certamente il nucleare di 4a generazione. Per il quale bisogna decidere ora.

Secondo svolgimento

La coalizione di sinistra non supera la triplice barbara che però non raggiunge la maggioranza assoluta (> 50%) Meloni ha l’incarico, ma il suo governo non passa in Parlamento.

Il PD senza Fratojanni con Calenda potrebbe garantire una maggioranza.

Un Calenda forte a sufficienza per essere ago della bilancia e rendere inutile il voto di Fratojanni potrebbe essere la soluzione.
Per questo bisogna votare Calenda che, fisiologicamente può arrivare al 20% (come arrivò a Roma).

In questa ipotesi si accetta che la coalizione di sinistra, come combinata da Letta, abbia un tetto fisiologico non superabile del 40% massimo (dato molto ottimistico). Nessun appello Annibale alle Porte può servire. 

Terzo svolgimento

La triplice barbara arriva alla maggioranza assoluta >50%. Governo Meloni, Salvini Ministro degli interni con deleghe straordinarie ai rapporti con la Russia. Meloni Presidente del Consiglio dei Ministri con aggiunto il portafoglio degli Affari Esteri (conosce le lingue).

L’unica speranza dopo mesi di orrore con Salvini che obbliga all’alleanza vergognosa con Putin in violento conflitto con l’Europa. L’Italia si qualifica di nuovo nella storia come  paese disponibile ad alleanze criminali e pronto comunque al tradimento. Dopo 5 mesi e  altre orrende barbarie (sui migranti, aborto, eutanasia) il governo della triplice si spacca per conflitti interni inconciliabili su tutto: energia, fisco, politica estera, migranti, lavoro, assistenza sociale, istruzione, sanità (probabile scisma nella Lega con i governatori che non reggono l’arroganza di Salvini e i suoi errori  mostruosi). Berlusconi sbamblina senile con capricci grotteschi.

In condizioni disperate del Paese Governo tecnico del Presidente Mattarella. Draghi Commissario straordinario.

Corollario

Non basta l’appello Annibale alle Porte.  Ci vogliono proposte e programmi credibili e competenti. Ci vogliono ipotesi di governo e candidati credibili e competenti.

Allo stato attuale le uniche proposte programmatiche credibili e competenti sono quelle di Calenda e Renzi ai quali manca come indica Luca Ricolfi un disegno di maggioranza più preciso dell’oscura impraticabile qualificazione “maggioranza Ursula”.

È vero che prima del responso delle urne, senza i ”numeri” dichiarare le maggioranze plausibili è un esercizio astratto. 

Senza Conte? Senza i residuali 5 Stelle? Senza Fratojanni? Senza l’estrema sinistra utopica ?

Dopo il 25 settembre ne sapremo di più e speriamo che non siano tragedie.

Per uscire dalla tragica situazione

Emmanuel Macron

Emmanuel Macron Presidente della Repubblica Francese ha partecipato al Consiglio dei Ministri di riapertura  della legislazione dopo l’estate.  Una liturgia caratteristica della Costituzione francese che rappresenta la vicinanza della massima carica della Repubblica al braccio esecutivo, il Governo e i suoi ministri.
Macron ha aperto il suo intervento con una premessa nella quale ha rapidamente ricordato la situazione drammatica del mondo, dell’Europa e della Francia: jihad nel Mali e pervasiva nel continente africano, guerra in Ukraina, crisi ambientale planetaria, crisi energetica conseguente alla reazione di Putin alle sanzioni, crisi sanitaria dovuta al COVID che continua a imperversare.
Macron ha poi continuato con una dichiarazione di portata epocale: 
 “Siamo di fronte a cambiamenti sconvolgenti, è finito il tempo dell’abbondanza e della spensieratezza,[1]

Il breve elenco di catastrofi planetarie in corso, jihad pervasiva, guerre diffuse e guerra in Ukraina, pandemia fuori controllo, crisi energetica, crisi ambientale, crisi economico-finanziaria, diseguaglianza rampante, discriminazione sociale, crisi dei sistemi urbani, crisi dei valori, crisi dei diritti, collasso dei doveri, si inquadra, o definisce, un contesto meno preciso, molto più vasto, caotico, potente e mostruoso, che sicuramente Macron aveva presente nel suo drammatico avvertimento ai ministri del Governo Francese, ma non ha voluto esprimere: si tratta della generale tendenza dei governi delle democrazie nel mondo verso gestioni sempre più autoritarie, autocratiche, più o meno esplicitamente, legittimamente, dittatoriali. La tendenza delle democrazie verso le democrature. Una tendenza generale nel mondo invece denunciata chiaramente da Geoffrey Robertson, autorevole e celebre giurista  dei diritti umani, australiano, nella sua bellissima lecture di due ore  a Perth il 27 Agosto.

La malattia dell’Istituto della democrazia (il peggiore dei regimi se si eccettuano tutti gli altri come diceva Winston Churchill) ha avuto decorsi diversi nei diversi paesi. Una infezione innescata da condizioni contestuali diverse, che si svolge alla fine in modo omologo.

La stanchezza per le liturgie istituzionali dei parlamenti, la burocratizzazione degli apparati, la manipolazione dei media, il degrado delle ideologie fondamentali (repubblicane, conservatrici, progressiste, liberali, liberal, socialdemocratiche, socialiste, comuniste…) la corruzione ideologica prima e criminale poi, la formazione di apparati di potere accessori, alternativi, paralleli (e, sulla distanza apparati “mafiosi”). La decadenza della Politica, l’avvento delle lobbies, lo strapotere del big money, la scomparsa dei Partiti come luoghi di dibattito, formazione, dialettica, e di partecipazione…sono alcuni degli elementi del fenomeno generale. Un altro motore della perversa dinamica è il conseguente assenteismo degli elettori che aggrava e accelera la dinamica del degrado delle democrazie.

Di fonte all’aggressione dei fenomeni patologici di varia matrice ambientale, culturale, corruttiva, criminale, o di banale inadeguatezza e incompetenza degli operatori responsabili, emerge potente la progressiva, sempre più grave, incapacità dell’istituto della democrazia  e dei suoi strumenti esecutivi, governi e agenzie dello stato, di dare risposte efficaci e risolventi ai problemi, in tempi utili. A fronte di questa incapacità prende campo la critica stupidamente semplificatrice del populismo. Il rifiuto della competenza (ritenuta responsabile dei fallimenti), l’avvento dell’ignoranza al potere… il resto è storia contemporanea. 
Vengono promosse (e accettate) forme di egualitarismo bovine (esempio emblematico in Italia uno uguale uno), soluzioni brutali, e, alla fine catastrofiche, a problemi delicati e complessi[2].

Il mandato etico in questa disperata situazione è recuperare la gestione competente della complessità. Riformare scuola e istruzione per formare quadri e dirigenza professionale qualificata, istituire selezione e obbiettiva rigorosa  meritocrazia. Istituire la “patente” elettorale: votano solo elettori informati e competenti. Qualificare  preventivamente le candidature: si candidano solo operatori qualificati e competenti, rigorosamente verificati.

Qualificare l’informazione: censura severa di giornali, media, reti e individui che pubblicano informazioni manipolate o false. La libertà di espressione non deve diventare libertà di falsificare e manipolare.

Ci vorranno anni dopo la catastrofe culturale degli anni ‘70 e seguenti.

Mi rendo ovviamente conto della ingenuità, della difficoltà e della pericolosità di questi suggerimenti, ma in un sistema nel quale i singoli individui rispettano l’Istituto e l’Istituto rispetta i singoli individui il paradigma proposto diventa automatico risultato della cultura sociale, più che  la conseguenza (impossibile e pericolosa) di una gestione autoritaria e poliziesca. La decenza e la civiltà, quando siano intimamente partecipate dalla cultura sociale, hanno la forza di imporsi senza bisogno di implementazione autoritaria e tantomeno poliziesca.

In una società civile decente, un soggetto bugiardo, arrogante, razzista,  maschilista, amico di criminali e mafiosi, leccatore di rosari e crocifissi per catturare gonzi catto-bigotti, sarebbe automaticamente isolato: non avrebbe né campo né ascolto. Il successo di soggetti[3] di questa bassezza (votati da milioni[4] di elettori) alla quale in genere si aggiunge la assoluta incompetenza è il tragico certificato della decadenza etica e culturale di un Paese. Purtroppo, non è sufficiente neutralizzare il soggetto singolo: bisogna risanare il sistema, la cultura deteriore, che lo produce e questo è molto più difficile.

Ma, un lungo viaggio comincia con un solo passo. La presa d’atto è il primo indispensabile passo.

Lorenzo Matteoli


[1] Macron ha usato la parola francese “insouciance” che è un pò più forte di “spensieratezza” e vicina al concetto di “incoscienza”, forse con qualche distrazione sul fatto che molti francesi l’abbondanza e la spensieratezza non l’hanno mai conosciuta, come molti italiani d’altra parte.

[2] Tipo: abbiamo vinto la povertà; il ponte è crollato, ci sarà un responsabile quando la complicata dinamica delle responsabilità coinvolge svariati governi, diversi ministeri, concessionari, costruttori, progettisti, gestori della manutenzione…etc..

[3] Trump, Bolsonaro, Orban, Salvini, Putin… 

[4] 75 milioni di Americani hanno votato Trump.

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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