
Dopo le prime rivelazioni USA sui soldi russi che vengono investiti in partiti politici europei Salvini ha immediatamente reagito avvertendo che avrebbe querelato chiunque associasse la Lega o lui con le rivelazioni di Blinken.
Interessante ricordare che subito dopo la pubblicazione dei nastri con i colloqui tra Savoini e gli intermediari russi al Metropol di Mosca, relativi a commissioni su transazioni petrolifere, quando gli chiesero se conosceva Savoini, Salvini disse di non averlo mai incontrato. Per venire smentito dieci minuti dopo dalle fotografie di lui e Savoini sulla Piazza Rossa di Mosca. A 200 metri dal Metropol, sorridenti e abbracciati.
Negare sempre è la regola aurea di chi è colto dalla moglie con il rossetto sul colletto della camicia (e la fattura dell’albergo in tasca) e da chi è colto dalla Guardia di Finanza con il conto corrente svizzero gonfio di dollari arrivati da banche nelle Cayman Islands attraverso accrediti in Corone danesi da parte di Banche Lussemburghesi, con agenzia nell’Isola di Jersey. Un regalo di una vecchia zia per festeggiare il rinnovo del protocollo di collaborazione tra Russia Unita (il partito di Putin) e Lega di Salvini. È noto che chi intervista Salvini non fa mai domande su Savoini. Gruber non fa domande su Savoini, Giletti non fa domande su Savoini, Travaglio non fa domande su Savoini. Chissà come mai.
Quindi non resta che aspettare lo svolgimento della vicenda quando le dichiarazioni vaghe di Blinken verranno suffragate da documentazione blindata con cifre, date, nomi. Come sicuramente avverrà secondo una prassi consolidata della CIA: farli arrostire a fuoco lento. Pare che sia più divertente. Negare, comunque, sempre.[1]
Se il Segretario di Stato nUSA non ha numeri veri (300 milioni in 8 anni per 24 paesi fanno ridere), date e nomi documentati, questa uscita è una bufala paurosa. Mi chiedo se il Segretario di Stato USA ci fa o c’è.
Salvini invece corrisponde alla saggezza popolare italiana: la gallina che canta ha fatto l’uovo.
Tre anni fa ecco cosa scrivevo di Salvini:
Lorenzo Matteoli
[1] Altra regola fondamentale: c’è sempre qualcuno che “sa” e per una cifra adeguata è disposto a parlare e a documentare.