IL PROBLEMA DEI MIGRANTI

Esecuzione di civili da parte dei talebani: da questo si fugge

Questo si rischia: il cimitero marino del Canale di Sicilia

Scrive Furio Colombo su La Repubblica  del 2 novembre:

…”…la microvisione del mondo di Matteo Salvini, un  personaggoi modesto che [……] senza i poteri che non ha, e le possibili soluzioni a cui non ha pensato, ha convocato l’Ammiraglio Carloni, comandante della Guardia Costiera,  per ordinare di bloccare l’ingresso nel mare e nei porti italiani delle navi di soccorso straniere cariche di naufraghi salvati all’ultimo istante. Sarebbe come impedire a un’ambulanza francese che trasporta un grave ammalato di passare il confine se l’ospedale è dall’altra parte.”

Il riferimento è alle poche parole che il premier Giorgia Meloni dedica nel suo discorso di insediamento al problema dei migranti, definiti clandestini e fuorilegge
Non sono né clandestini né fuorilegge perché sono naufraghi salvati dall’affogamento nel Canale di Sicilia e come tali titolari di tutte le garanzie e i diritti che la fondamentale Legge del Mare[1] garantisce ai naufraghi. In particolare, il diritto di essere salvati. 

(cfr:https://www.lastampa.it/politica/2022/11/06/news/le_regole_del_mare_cosa_prevede_il_diritto_internazionale_per_i_migranti_del_mediterraneo-12222366/?ref=LSHSTD-BH-I0-PM6-S7-T1)
Il problema dei migranti è l’emergenza sociale più importante, difficile e urgente che l’Europa, e l’Italia in prima linea, devono oggi affrontare.

In molti post di questo blog ho descritto e sintetizzato la portata storica, la visione strategica e l’impegno plurigenerazionale che il problema dei migranti impone all’Europa e all’Italia, stigmatizzando la visione di breve termine, poliziesca, da nettezza urbana, che invece connota l’atteggiamento sia Europeo che Italiano. Atteggiamento miope e contrario all’interesse dell’Italia e dell’Europa dove la curva demografica negativa annuncia, senza possibilità di errore, una tragedia sociale ed economica già ora allo sconto. Rimando a quei post i lettori interessati.

I migranti fuggono dalle guerre e dalla miseria, fuggono dai campi di tortura e stupro libici (finanziati dall’Italia), affrontano, con il sacrificio di intere famiglie, lunghe rischiose traversate dei deserti asiatici e africani per arrivare sulle coste del Mediterraneo e affrontare l’ultima pericolosa avventura nel Canale di Sicilia, pagando  cifre assurde sotto il ricatto dei rapinatori libici. Da una parte la certezza degli orrori degli aguzzini stupratori libici per tempi senza fine, dall’altra il rischio della traversata (ne sono già affogati decine di migliaia nel cimitero marino del Canale di Sicilia).

Salvini, incapace di concepire e proporre soluzioni di scala storica e geopolitica adeguate, per la sua modestia politica e per mancanza di visione strategica, li vuole ricacciare in mare e nei campi di tortura, ricatto e stupro libici, che il nostro governo finanzia. Il suo obbiettivo è guadagnare i voti della mediocrità razzista ed egoista italiota, e vantarsi di aver “bloccato” l’inesistente invasione, peraltro necessaria se ci fosse. (cfr articolo di Francesco Bei su La Repubblica del 4 Novembre 2022)

L’Italia ha cose serie da farsi perdonare dalla Storia, i massacri nel Meridione perpetrati durante le guerre risorgimentali, i massacri in Etiopia, Eritrea, Abissinia durante la patetica avventura “imperiale” fascista, la complicità fascista nel genocidio degli ebrei e la criminale aggressione che ha provocato la Seconda Guerra Mondiale. Gli orrori della guerra civile del 1944-45. Storie dalle quali gli italiani sono sempre stati protetti da cronache censurate e filtrate. In questi nostri  anni stiamo aggiungendo all’elenco l’orrore della gestione del problema dei migranti. Una vergognosa miscela di egoismo, incapacità, razzismo e miseria politica/storica.  La cosa è tanto più grave perché rinnega un fenomeno che è stato fondante della cultura multi-etnica italiana: siamo una Nazione che, nei millenni, è stata formata dalle immigrazioni.

I Fenici, gli Etruschi, gli Slavi, i Greci, i Turchi, gli Arabi, i Normanni, i Vikinghi,  i Goti, i Longobardi, i Franchi, gli Elvezi, i Germani, i Magiari, i Macedoni, gli  Albanesi, …hanno tutti alla fine formato la Gens Italica. Le mille lingue, le mille razze, le mille etnie, le mille culture che alla fine sono diventate una Nazione,  termine che piace al presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, che però sembra non rendersi veramente conto di cosa sia nella sua fondante matrice storica. 
Many peoples, one Nation, come recita il motto di Singapore, qualche decina di secoli prima.

Questa la bellissima tradizione, unica nella storia Europea, del cui tradimento siamo oggi responsabili.

lorenzo matteoli


[1] Legge che travolge tutte le grida di barbaria salviniana

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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