COSA CI FACEVA ENRICO LETTA A ROMA?

Cosa ci faceva  Enrico Letta a Roma con Conte alla manifestazione per Putin?

Come ha fatto a non vedere le enormi muccone galoppanti nei corridoi di Via delle Fratte?

Dietro il disarmo di Zelensky non c’è la pace: c’è la sconfitta della democrazia, c’è la vittoria dell’aggressore imperialista e del suo esercito di stupratori criminali. C’è la schiavitù dell’Ucraina. C’è l’Italia che tradisce l’Ukraina e l’Europa.

Un partito democratico sta per la democrazia e per la libertà e se questi valori fondamentali vengono aggrediti con le armi, il partito sta dalla parte degli aggrediti e non da quella dell’aggressore e dei finti pacifisti che stanno dalla sua parte. Perché questa è la limpida realtà del pacifismo filo-Putin di Conte et al.

In considerazione della intelligenza e dell’esperienza di Letta si deve assumere che questa banale evidenza non gli sia sfuggita: ovvero le muccone galoppanti le ha viste benissimo.

Allora, perché è andato alla manifestazione di Conte ?

Questa domanda, e le decine di possibili saponose risposte, sono il dramma attuale del PD e del suo Segretario, ovvero la sua incapacità di decidere e di scegliere, che è lo specchio dell’incapacità del suo partito di capire dove deve collocarsi, nella complessità storica del momento.

Ma chi non sa “dove collocarsi” non può pretendere di guidare un partito il cui ruolo, compito e responsabilità è proprio quello di dire dove si va, come, quando e con chi. 

La storia di errori e gloria del PD è oggi tradita  dalla sua incapacità di capire dove si colloca in questo momento un partito di sinistra di governo, un partito che deve completare la lunga e faticosa transizione alla socialdemocrazia, o morire.
Ecco la linea:

  • Progressista, 
  • Europea, 
  • Atlantica, 
  • con una responsabile strategia per la riduzione del debito pubblico, 
  • con una responsabile strategia per ridurre la diseguaglianza economica, 
  • con una responsabile strategia ambientale ed energetica, 
  • con una responsabile strategia (emisecolare) per la gestione dell’immigrazione ,
  • impegnato nel coinvolgere le responsabilità internazionali (EU, ONU, ASEAN, Unione Africana) per la normalizzazione dei fluissi migratori nel Pianeta
  • che consideri tutti i flussi migratori un problema planetario e non mediterraneo/siciliano.

Se il PD  guarda ai 5Stelle, quelli del puerilismo demagogico qualunquista irresponsabile, guarda al suo suicidio: i voti dei grillini saranno la condanna del PD all’irrilevanza. La patetica fine di un grande partito, che rinuncia alla transizione socialdemocratica per lo squallore della demagogia populista.

Enrico, a Roma con Conte non ci dovevi proprio andare.

Lorenzo Matteoli

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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