
Letizia Moratti, indipendente, vice del leghista Fontana Governatore della Regione Lombardia ha deciso di correre nelle prossime elezioni con il Polo di Calenda e Renzi.
Letizia Moratti ha un curriculum di esperienze politiche e professionali (sindaco di Milano, Ministro della Pubblica Istruzione e Ricerca, Presidente della Rai, Presidente del CdA di UBI Banca) di classe internazionale, laureata, colta, di nobile famiglia Lombarda (Arnaboldi), figlia di un noto campione della Resistenza antifascista, ha finalmente deciso per l’impegno politico dichiarato e per uscire da una indipendenza che l’aveva vista vicina a Berlusconi e alla Lega. Adiacenze divenute, nel tempo inaccettabili, ha scelto il Polo di Calenda e Renzi.
Enrico Letta, non vede le qualifiche politiche e professionali di Letizia Moratti e non vede la sua storia di amministratrice seria, rigorosa e competente e riesce solo a qualificarla come “ministro in un governo Berlusconi” quindi inaccettabile nel caravanserraglio di duri e puri nostalgici dello stalinismo PCI, compagni dei compagni che sbagliavano, e farfuglianti iper-ideologici dell’emisecolare consociazionismo PCI/DC, noti acrobati del blah, blah.
Vade retro!
Bravo Letta! che non ha problemi nel flirt letale con il presidente dell’altro caravanserraglio di puerili demagoghi populisti, teorici dell’incompetenza al potere, ma che è terrorizzato dalla sola idea di associarsi a professionalità rigorosa e capacità amministrativa pluriennale documentata.
Letizia Moratti ha fatto una scelta di chiarezza e rigore, coerente con la sua storia politica e professionale, storia di rigore e competenza. Berlusconi e la Lega non c’entrano affatto.
Si può dissentire dalle scelte ideologiche di Letizia Moratti, liberale forse troppo malagodiana, ma la sua condotta di amministratrice pubblica come sindaco, come ministra della Pubblica Istruzione, e come vicepresidente della Regione Lombardia, è sempre stata rigorosa e “laica”. Nel corso degli anni la adiacenza a Berlusconi (Ministro nel suo Governo) prima e alla Lega poi (Vice del Leghista Fontana) sono diventate ingestibili anche per la sua linea “laica”. Non era disponibile nel panorama politico un partito “progressista moderato” come quello di recente istituzione da parte di Calenda e Renzi. La attuale disponibilità ha consentito a Letizia Moratti di assumere l’impegno politico più coerente con il suo pensiero.
La decisione di Letizia Moratti conferma una verità fondamentale della politica “praticata”: non esiste indipendenza in un contesto dove tutte le controparti si identificano in un partito. Vieni connotato partiticamente per “default”, e non sempre in modo corretto.
Lorenzo Matteoli