Lavrenty Pavlovich Beria
La Storia è sempre scomoda, specie quando si sono fatti errori mostruosi per ideologia, per demagogia o per semplice cretinismo, ignoranza o presunzione. Esempi recenti sono il putinismo di Salvini, il suo trumpismo, la cagata alcolica del Papeete, il pasticciaccio dei 49 milioni spariti. Esempi imbarazzanti di superficialità, ignoranza e crassa incapacità di leggere la realtà per congenito vuoto culturale. O per banale disonestà. Salvini si salva unicamente per la scarsa memoria tipica del pubblico italiano, ma anche perché la maggioranza della sua base elettorale si identifica con la sua ammirazione per Trump e per Putin e con il suo demagogico simplismo sui migranti. Un dettaglio più preoccupante perché il livello culturale dei suoi milioni di elettori e follower è un problema molto più serio del suo personale squallore che rimane criminalmente modesto. A tempo a tempo anche questo sarà comunque allo sconto.
Diversa è la tragedia delle immani responsabilità storiche del fascismo e del comunismo. La complicità del fascio[1] con l’orrore del genocidio della Shoa e dell’antisemitismo criminale hitleriano, la complicità del comunismo con l’orrore dei massacri di milioni di mugiki di Stalin e con l’orrore del regime poliziesco del suo criminale ministro Lavrenty Pavlovich Beria.[1]
Una cosa è oggi una preoccupante anomalia, la corale richiesta, giusta anche se banalmente conforme, che viene fatta a Giorgia Meloni di denunciare la preistoria fascista (PNF, MSI, AN) dei suoi Fratelli d’Italia, mentre nessuno ha mai chiesto a Togliatti, Longo, Ingrao, Pajetta, e tantomeno a Napolitano, Dalema, Bersani, di denunciare gli orrori di Stalin e della dittatura comunista sovietica.
Una denuncia che rimane ancora oggi senza riscontro politico.
Ma c’è un dettaglio più attuale e più preoccupante che Giorgia Meloni dovrebbe trattare senza trucchi e senza reticenze: la responsabilità della destra estrema di Ordine Nuovo, adiacente al Movimento Sociale, nella strategia del terrore degli anni 60-70. Quando Clemente Graziani di Ordine Nuovo nel 1963 scriveva:
“Il terrorismo implica la possibilità di uccidere o far uccidere vecchi, donne e bambini. Queste forme di intimidazione terroristica sono non solo ritenute valide, ma a volte necessarie.”
“Idee e insegnamenti messi poi in pratica da esponenti di Ordine Nuovo, alcuni riconosciuti con sentenze definitive autori delle stragi neofasciste: Franco Freda, Giovanni Ventura, Carlo Digilio, Carlo Maria Maggi, Maurizio Tremonti. Soggetti che hanno goduto di protezioni da parte di apparati statali che hanno depistato le indagini della Magistratura come il generale Gianadelio Maletti[2]….che ancora il 14 aprile 2022 Federico Mollicone (Fratelli d’Italia) celebrava in Senato definendolo “uomo dello Stato”. [3]
Ci sono molte ombre di scarsa rispettabilità etica non solo democratica nella storia della destra missina che Giorgia dovrebbe riconoscere senza cercare di nasconderle o di mistificarle. Fra queste le idee di Pino Rauti che Giorgia Meloni indica come sua “stella polare” e che preoccupano nel DNA dei Fratelli d’Italia.
Proprio le ombre che il Congresso di Fiuggi denunciò con chiarezza e, se le denunciò un esperto come Fini, vuol dire che esistevano.
Lorenzo Matteoli
[1] Da non dimenticare le leggi razziali fasciste del Settembre 1938.
[2] Condannato con sentenza definitiva per favoreggiamento dei responsabili della strage di Piazza Fontana il 12 Dicembre 1969 (Brescia).
[3] Roberto Scarpinato su La Repubblica del 30 Dicembre 2022.
Lorenzo Matteoli