
L’immagine del Presidente Mattarella a Crotone: una tragica, severa ammonizione ai ministri assenti
Meloni fa una accusa ipotetica senza senso. Nessuno pensa che qualcuno nel governo abbia voluto lasciar morire i migranti a Cutro.
Ma i migranti sono morti.
La rete di norme, vincoli, priorità, interpretazioni, definizione di competenze, barocca, controversa, pasticciata impostata dai ministri Toninelli, Salvini, Conte, Piantedosi, è la causa della tragedia. Non c’è una volontà specifica identificabile, c’è una disgustosa cultura di viscosità burocratica, della confusione di competenze, delle priorità, condizioni e vincoli, che il governo Meloni ha in parte impostato, in parte evitato di dirimere e chiarire che ha provocato il non intervento della Guardia Costiera. Una cultura voluta, ricercata e imposta. In questa cultura i migranti sono i nemici, se affogano è colpa loro. Questo è l’atteggiamento che ha condannato i poveri profughi afgani. L’Italia, in drammatico calo demografico, lascia affogare l’immigrazione che potrebbe salvarla dalla fuitura prevista catastrofe demografica. Con l’arroganza irresponsabile di ministri che per poche migliaia nei voti di elettori più ignoranti e razzisti di loro.
L’unica strategia che è stata concepita sul problema dei migranti dagli ultimi governi. Arbitrio e vessazione, complicità con gli stupratori libici. Ma soprattutto stupida, cieca demagogia. Misure indegne di un paese civile, nell’indifferenza, o, peggio, con l’approvazione di elettori manipolati da media e ministri dominati da squallida demagogia.
Questo è il campo che i magistrati dovranno chiarire. Sicuramente di questa cultura è responsabile il Governo e, con il Governo, quelli che lo hanno votato. La nostra Guardia Costiera, che ha salvato centinaia di migliaia di migranti, candidata al Nobel per la Pace nel 2017, è stata costretta all’inazione dal groviglio di regole che il Governo Meloni ha in parte impostato, in parte, lasciato crescere e vivere.
Non c’è una volontà specifica, c’è un atteggiamento politico-culturale chiaramente espresso e rappresentato dalle irresponsabili dichiarazioni del Ministro Salvini e del Ministro Piantedosi che si leggono come implicita ammissione di vergognosa responsabilità.
È inutile che il Presidente del Consiglio dei Ministri farfugli ipotetiche domande senza senso per evitare di assumersi le responsabilità che un Capo di Governo non può evadere con furba dialettica bottegaia.
Quella stessa cultura è ben rappresentata dalle decisioni del Ministro di mandare le navi ONG con i naufraghi ad Ancona e a Livorno costringendole a spese, giorni di navigazione e ad allontanarsi dal loro campo di intervento: una decisione punitiva emblematica della cultura puerile, vendicativa e arrogante, tipica di quel ministro. Coerente matrice del quadro politico e operativo che ha provocato la tragedia di Cutro.
Questo episodio resterà nella storia come una vergogna per tutto il Paese.
Lorenzo Matteoli
- ci sono ancora, oggi 6 Marzo, decine di dispersi che forse non verranno mai trovati.