
PAPEETE AL GOVERNO OPPOSIZIONE INESISTENTE
Non è facile seguire cosa sta succedendo,
l’Italia è in ritardo sul PNRR e molti programmi sono già sicuri di mancare i termini temporali stabiliti da Bruxelles. Quasi sicura la impossibilità di ottenere rinvii da parte dell’Europa. Il Governo non comunica in Parlamento la reale situazione. La manovra di falsificazione per dare la colpa del ritardo a Draghi è iniziata. Tutti ricordiamo che quando Draghi lasciò il Governo la situazione del PNRR era in completo controllo. Meloni e Fitto confidano nella scarsa memoria della gente per accusare Draghi, ma la documentazione della situazione PNRR è chiarissima nei verbali e nei protocolli del governo Draghi. Quindi Meloni, Salvini e Fitto stanno solo pasticciando per scaricare su Draghi la loro incapacità o, più probabile, non volontà di operare per privilegiare le loro demagogiche clientele. Uno sfizio che pagheremo con la perdita di decine se non centinaia di miliardi di Euro di finanziamenti europei.
Questo spiega perché tutte le decisioni del Governo Italiano su problemi prioritari europei sono bloccate, sospese, rinviate, non risolte (MES, Concessioni Balneari, Riforme, Aiuti per i Migranti, Legge sulla Concorrenza): Salvini e Meloni devono gestire le loro clientele demagogiche, condannando gli impegni europei dell’Italia.
L’annuncio preventivo della possibilità (quasi certezza) di perdere 200 miliardi di finanziamenti PNRR è il modo nel quale Meloni cerca di salvarsi la faccia. Salvini, il cui Ministero è il massimo responsabile dei ritardi, ha già cominciato la farsa patetica di strillare denunciando i “ritardi” ereditati da Draghi. Il guaio è che il pubblico italiano, di corta memoria e di facile abbindolamento, ci cascherà e le rettifiche, che sicuramente Draghi sta già documentando, serviranno a poco sul sistema mediatico drogato dei social media pecorecci.
Gli appelli di Mattarella ai ministri di “mettersi alla stanga” (citazione Degasperiana), le denunce del PD di Schlein e di Azione di Calenda/Renzi servono a poco nel baccano dei social-media leghisti: Salvini preferisce tutelare la sua demagogia. Perdere i miliardi Europei, per lui amico di Putin, fa parte dell’equazione “tanto peggio, tanto meglio”. Il suo gioco è dare la colpa a Bruxelles, invece di assumersi le responsabilità del suo ovvio sabotaggio demagogico o della sua incapacità.
Il PD di Schlein non sembra uscire con rapida chiarezza dalla palude: evidentemente la viscosità delle parrocchie è superiore alle previsioni.
PS Sui ritardi PNRR: Secondo il fact checking de La Voce questo è il verdetto sui ritardi denunciati da Meloni nell’ottobre del 2022:
Verdetto de La Voice e di Open Polis
Giorgia Meloni sostiene (ottobre 2022) che l’attuazione del Pnrr sia in ritardo, ma quasi tutte le scadenze concordate con la Commissione europea sono state rispettate, sia secondo i dati offerti dal Governo, sia secondo il monitoraggio della Fondazione OpenPolis. Inoltre, era già accaduto che nel primo o nel terzo trimestre, alcune scadenze venissero portate a termine con leggero ritardo, ma comunque realizzate entro la fine del semestre di riferimento. Le affermazioni di Giorgia Meloni sono perciò FALSE.
Ma allora? Cosa è vero, cosa è falso? chi mette le mani avanti, chi si para il culo preventivamente e perché? Sono responsabili i governi precedenti Conte e Draghi o sono responsabili le burocrazie? Ma le burocrazie non dipendono dai Governi?
Perché non si è istituita una “Conferenza dei Servizi” come si è fatto in altre occasioni, per eliminare la viscosità delle burocrazie?
Ma il ritardo è vero o falso?
Se nell’ottobre 2022 tutto era a posto come ha fatto il “ritardo” ad accumularsi negli ultimi sei mesi?
Le verifiche de La Voce e della Fondazione Open Polis sono farlocche?
Lorenzo Matteoli
PS Ascoltate sul sito de La Stampa i podcast quotidiani di ANNALISA CUZZOCREA: una giornalista di grande classe e limpido coraggio (LM)