NOVE ANNI FA NEL MESE DI MAGGIO

BUIO FITTO NELLA SFERA DI CRISTALLO

Nove anni fa nel mese di Maggio si tennero in Italia le elezioni Europee. 
Celebrai l’evento con due note sul blog: una il 24 Maggio prima del voto e una il 27 Maggio dopo il voto.[1]
Nella prima facevo una previsione negativa: prevedevo, come risultato elettorale, la conferma del fallimento dell’Europa e svolgevo qualche considerazione su come si sarebbe svolta la decadenza.  

“ …il percorso della decadenza dell’Europa così come concepita dai Padri Fondatori e via via pasticciata dalle due o tre generazioni di burocrazia europea è oramai aperto al di là di ogni ragionevole dubbio o volonteroso ottimismo…Si tratta quindi di prenderne atto e di trarre le conseguenze…”

La conclusione dello stesso post però lasciava aperta una opzione positiva:

La previsione delle sciagure future, certe volte, ne facilita e ne induce l’accadimento, come la tragica vicenda di Edipo insegna, ma altre volte provoca la sana reazione che le potrebbe prevenire.”

Il 27 Maggio, dopo il voto che vide l’incredibile e rimasto leggendario risultato per il PD del 41%, qualificai il voto come possibile atto fondante (ad insaputa degli elettori) di un nuovo partito  e mi chiesi che genere di partito fosse. Perché la mia sensazione era che gli elettori avessero in sostanza detto cosa “non volevano[2].  Non volevano il manettaro Di Pietro, non volevano Monti (cincischiatore bocconiano in loden), non volevano l’insulso Alfano e non volevano Grillo e nemmeno Berlusconi.
Ma il duo Grillo-Berlusconi, affatto diversi, avevano insieme il 36% dei voti (un italiano grasso su tre) una percentuale difficile da ignorare.
Si trattava per Renzi di uno strano mandato: “andare avanti” e capire esattamente “cosa sia questo Partito e quale sia il suo effettivo programma”.
Concludevo la mia analisi auspicando uno sviluppo positivo: “che il nuovo Partito sopravviva  e rappresenti la svolta che da molti anni si aspettava e che per molte volte è stata tradita”.
L’alternativa sarebbe stata “una nuova delusione e molti anni di viscosa palude”.

Renzi non ci è riuscito. 

…“Hanno vinto i vecchi  giochi di potere e di segreteria”, e nove anni dopo stiamo di nuovo aspettando l’eterno Godot, nella viscosa palude.

La palude viscosa si è rivelata essere quella del populismo demagogico, della Lega, dei 5Stelle, del vanesio pettinatore di bambole. Peggio non poteva andare.
Oggi siamo alle soglie di un nuovo possibile cambiamento con Elly Schlein, dopo nove anni di lenta agonia del PD alla continua ricerca di una identità, dopo aver perso quella, tragicamente obsoleta, del PCI. 
Una agonia che ha portato al Governo Giorgia Meloni, Matteo Salvini e il rudere di Berlusconi, che hanno tutte le intenzioni di restarci per i prossimi 15 anni.
L’unica speranza? Che Salvini, Meloni, Berlusconi soffochino nel loro continuo, rapace litigio.

Al momento non si vedono alternative. Il costo per il Paese…immane.

Lorenzo Matteoli


[1] L’effetto di Edipo e il fallimento dell’Europa,

Analisi del voto

[2] Secondo i famosi versi di Eugenio Montale (Non chiederci la parola): “Codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.”

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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