Ieri il Ministro Paolo Savona (per le relazioni internazionali) ha rilasciato una dichiarazione il cui sintetico significato è stato: bisogna essere pronti perché non sarà l’Italia a scegliere di uscire dall’Euro ma potrebbero essere gli altri paesi dell’Eurozona a buttarci fuori.
La dichiarazione del Ministro Savona viene ripresa dalla stampa italiana come un segnale che nel governo esistono posizioni favorevoli all’Italexit e che la battuta di Savona riduce la credibilità del Ministro dell’Economia prof. Giovanni Tria suo collega che continua a confermare una linea moderata e assolutamente fedele alla permanenza dell’Italia nell’Eurozona nel rispetto delle norme e delle indicazioni di Bruxelles e Francoforte. (UE e BCE).
Paolo Savona provoca e destabilizza e la stampa amplifica il suo segnale.
Il senso e la forza della dichiarazione del Ministro Savona sarebbero molto diversi e assai meno dirompenti e provocatori se la notizia della sua battuta fosse stata associata a un’altra informazione: tutte le banche europee(Bundesbank, Banque de France, Banca d’Italia e la stessa BCE etc.…) studiano e hanno uffici dedicati allo studio e alla predisposizione di strategie e tattiche operative nell’ipotesi di una “fine dell’Euro” o nell’ipotesi di uscire unilateralmente o nell’ipotesi dell’uscita unilaterale di uno o più paesi. Cosa ovvia e naturale: quale presidente di Banca nazionale potrebbe essere così sprovveduto da non studiare l’ipotesi, per quanto improbabile, di un Euroexit o Eurending di qualche genere?
In margine al commento di Savona va detto che l’ultima cosa che le autorità dell’Eurozona (UE e BCE) vorrebbero fare è “buttar fuori” un paese membro. La vicenda della Grecia lo dimostra. Sarebbe una mossa con conseguenze autolesioniste suicide. È vero che l’Euro ha problemi di struttura macroeconomica e monetaria gravissimi e che in difetto di radicali riforme è destinato a “sbattere” on the long runcome si dice in gergo, ma uscirne in modo unilaterale è letale: bisogna starci dentro per cambiarlo, guai a uscirne da soli.
Ho fatto questo esempio attuale di come la manipolazione delle informazioni può cambiarne il significato politico in modo sostanziale per svolgere un’altra breve riflessione.
Se oggi abbiamo il 60% degli elettori italiani allineati su un ticket Lega+5Stelle di populismo sovranista informato da una cultura peggio che feudale dobbiamo chiederci quali sono le responsabilità collettive per questa involuzione. Cosa ha fatto la politica italiana degli ultimi 50 anni per predisporre questa palude ideologica. Cosa hanno fatto la stampa, la televisione, la scuola, la magistratura, i partiti, la chiesa cattolica…cosa abbiamo fatto noi singoli cittadini…
Cosa abbiamo fatto per cui questa roba sembra una scelta migliore e necessaria? Il presente è sempre il risultato del passato e le cose non succedono per caso.
Ricominciare da capo si può e rispondere a qualche domanda è necessario per farlo.
(lorenzo matteoli)
Grande Matteoli, la tua recente raffica di articoli accorati e non proprio ottimisti sul nostro futuro è, come sempre, di grande spessore.
Mi risulta da spionaggi affidabili che sei fra di noi. Chiamami se vuoi al 3483604281. Chissà che non ci si possa incontrare.
Carlo, tuo fedele tettore